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Le Terre Dei Fiumi
Scritto da Axl   
giovedì 14 febbraio 2013

LE TERRE DEI FIUMI

I LUOGHI SONO ORDINATI DA NORD A SUD


LE TORRI GEMELLE

È il castello della casa Frey.

Per seicento anni i Frey hanno tenuto il Guado sul Tridente, senza mai rinunciare ad esigere un pedaggio.

In quel punto, le acque della Forca Verde scorrono rapide, profonde. I Frey le hanno domate molti secoli fa, diventando ricchi con i denari degli uomini che dovevano passare da una sponda all’altra.

Non si tratta di un castello, ma di due. Immagini a specchio in pietra umida che si trovano sui lati opposti del fiume, collegati da un grande ponte ad arco.

Il loro ponte è una massiccia arcata di liscia pietra grigia, larga abbastanza da permettere il transito di due carri affiancati.

Al centro dell’arcata si erge la Torre dell’Acqua, che tiene sotto controllo sia la strada sia il fiume attraverso feritoie per arcieri, saracinesche, fori per proiettili. Ci sono volute tre generazioni di Frey per costruire quell’opera. E una volta completata, hanno eretto un massiccio maniero di tronchi su ciascuna riva, in modo che nessuno possa passare senza il loro consenso.

Nel tempo, il legname ha ceduto il passo alla pietra. Due brutte, tozze, formidabili fortezze assolutamente identiche, collegate dal ponte ad arco. Alte mura, profondi fossati e robuste porte di quercia rinforzate di ferro proteggono gli accessi. Le due estremità del ponte escono dall’interno delle fortezza e sono protette da un torrione e da una grata d’acciaio su ciascuna riva. La Torre dell’Acqua difende tutta l’arcata.

L’Alto scranno dei Frey è un imponente trono di quercia nera la cui spalliera è scolpita nella foggia di due torri collegate da un ponte.

 

SEAGARD

É il castello della casa Mallister.

La Torre del Boato è così chiamata per la sua immane campana di bronzo, fusa secoli prima per dare l’allarme ai popolani e alla gente delle campagne di accorrere al castello, poiché le temute navi lunghe degli “Uomini di ferro” sono state avvistate all’orizzonte verso occidente. È stata fatta suonare solo una volta in trecento anni, all’epoca della ribellione di lord Balon Greyjoy.

 

 

VECCHIE PIETRE

C’era un vecchio ponte, ma è stato spazzato via. C’è una collina che guarda la Forca Azzurra, e sulla collina c’è un’antica fortezza. Le sue fondamenta restano, ma il popolino molto tempo prima ha portato via buona parte delle pietre per costruire una setta ed un’altra fortezza. C’è un sepolcro sormontato da licheni. Il re sepolto lì era Tristifer IV (dei Fiumi e delle Colline).

La via che porta a Vecchie Pietre gira due volte attorno alla collina prima di raggiungere la sommità. Le sue mura un tempo circondavano la cima della collina come una corona sulla testa di un re.

 

 

IL TRIDENTE

È il luogo della confluenza fra tre fiumi, la Forca Verde, la Forca Blu e la Forca Rossa. Su quest’ultima si trova la fortezza di Delta delle Acque.

Le Forche del Tridente sono il modo più veloce per trasportare beni o uomini attraverso la zona dei fiumi. In tempo di pace, vi si incontrano pescatori nelle loro barche, chiatte di grano trasportate giù per la corrente, mercanti che vendono aghi e spranghe di vestiti da negozi galleggianti, forse pure una barca di guitti dipinta allegramente con navi trapuntata con mezzo centinaio di colori, che fanno la loro via lungo il fiume da villaggio a villaggio e da castello a castello. In guerra, invece, restano i villaggi, ma non i villici. Una rete vuota, tagliata e strappata e pendente da qualche albero, è l’unico segno di pescatori.

Sulle banchine del Tridente si trovano un cottage bruciato e il suo giardino ipercresciuto. Ci sono un po’ di salici che crescono lungo l’uscita del fiume e letti di canne nelle polveri fangose lì sotto, ma molto del terreno lì attorno è dolorosamente aperto.

Sul Guado del tridente si combatté la battaglia decisiva della ribellione di Robert, e qui il principe Rhaegar perse la vita per mano del futuro re.

A sud della Forca Rossa del Tridente il terreno si dilata in ampi spazi pianeggianti.

La sponda occidentale della Forca Rossa è più alta che quella orientale, ed è ricoperta da un fitto bosco.

La sua costa meridionale è d’argilla rossa, liscia come ogni strada. Ruscelli più piccoli confluiscono in quello più grande, e i tronchi imputriditi d’alberi annegati si aggrappano alle rive. La costa settentrionale è più selvaggia. Alte scogliere pietrose si alzano venti piedi sopra il fiume, incoronate da banchi di faggi, querce, e castagni.. Nelle altezze sopra il fiume c’è una torre di guardia abbandonata; rose rampicanti sono cresciute sulle sue pietre corrose.

Qualche baracca ad una stanza va e viene, appollaiate su alti pali che le fanno sembrare gru.

Della gente che viveva lì non c’è alcun segno. Alcuni uccelli volano sopra la testa, o urlano dagli alberi lungo la costa; pesci argentati nuotano nell’acqua.

La Forca Rossa è larga e lenta, un fiume punteggiato da isolette legnose e frequentemente soffocato da secche che spiavano giusto da sotto lo specchio d’acqua.

C’era una locanda, ma non rimane nulla dell’edificio salvo le fondamenta e un groviglio di travi collassate, ormai nere.

La Forca Verde è un sussurro senza fine, come il ringhio di qualche grande bestia. Il fiume è un torrente vaporoso. A monte delle terre rosse, non esistono altri guadi sulla Forca Verde fino alle Torri Gemelle.

La cima di mezzo centinaio d’alberi colpisce l’acqua, i loro rami toccano il cielo come delle braccia. Pesanti gruppi di foglie puntellano la costa del fiume, e più lontano lungo il canale ci sono carcasse d’animali morti.

 

 

LOCANDA DELL’UOMO INGINOCCHIATO

Fu qui che l’ultimo re del Nord, Thorren Stark, s’inginocchiò di fronte ad Aegon Targaryen, il Conquistatore, una volta valutata la potenza del suo esercito e visti i draghi, cededendogli la propria corona ed ottenendo il cambio il titolo di lord Protettore del Nord.

La locanda si assicura sia costruita nell’esatto punto in cui Stark s’inginocchiò.

L’edificio principale abbraccia la riva meridionale dove il fiume si piega, le sue lunghe ali basse allungate sull’acqua come per abbracciare i viaggiatori che navigano lungo il corso. Il piano più basso è di pietra grigia, il più alto di legno bianco slavato, il tetto d’ardesia. La locanda ha delle stalle ed un porto appesantito dalle viti. Alla fine della banchina, un acciottolato scrostato da un’insegna di ferro, dipinto con l’immagine di un re in ginocchio, le mani premute insieme in gesto di fedeltà.

 

BOSCO DEI SUSSURRI

Le tumultuose acque del torrente scendono tra le rocce, continuando la corsa verso il fondovalle.

Ad ovest, c’è una collina. A nord la valle si stringe e curva a gomito.

 

 

DELTA DELLE ACQUE

Si trova molto a sud, lungo la Forca Rossa del tridente. Da questo castello la casa Tully domina la regione. Fuori scorrono i grandi fiumi, la Forca Rossa del Tridente ed il Tumblestone.

A monte del castello, dove il corso della Forca Rossa fa una curva, la corrente è lenta e fangosa e il fondale è basso.

Il castello si trova alla punta estrema del lembo di terra in cui il Tumblestone confluisce nella Forca Rossa del Tridente; i due fiumi costituiscono i due lati di un triangolo. Se i Tully aprono le chiuse a monte inondano un vasto fossato, che costituisce il terzo lato del triangolo, e Delta delle Acque si tramuta in un’isola, e le sue mura si innalzano direttamente dall’acqua.

Dalla cima delle torri, i difensori hanno una visuale delle sponde opposte per intere leghe attorno.

Per chiudere tutti gli accessi, gli assedianti sono costretti a collocare un campo a nord del Tumblestone, un secondo a sud della Forca Rossa e un terzo in mezzo ai due fiumi, ad occidente del fossato.

Si tratta di un luogo molto piovoso, ma la pioggia che vi cade è tiepida.

Dal tetto del castello si può vedere oltre le mura, fino al fiume illuminato dalla luna.

Le mura della fortezza sono spesse, ma non abbastanza da coprire le urla provenienti dal cortile.

Dal ponte inferiore del castello c’è una scala che conduce al fiume.

La fortezza di lord Hoster si trova di fronte alla confluenza tra i fiumi Tumblestone e la Forca Rossa del Tridente, che vanno a confluire sotto le mura del castello. Ha pianta triangolare.

Anche il solarium di lord Hoster ha pianta triangolare, con una balconata a cuspide rivolta ad est, simile alla prora di un grande vascello di pietra. Da lì si possono dominare le mura e le fortificazioni e più oltre, fin dove le acque vanno ad incontrarsi. Là è collocato il suo letto.

La stanza da letto di lord Hoster è dominata da un grande letto a baldacchino in cui è nata lady Catelyn; i suoi pilastri sono forgiati a forma di trota saltante. Il letto di lord Hoster è stato spostato giù dalle scale, a fronteggiare il balcone triangolare che si apre dal suo solarium, in modo che da lì possa vedere i fiumi che ha sempre amato. Vi è una balaustra di pietra.

Sotto quel punto del castello il rapido Tumblestone si congiunge con la placida Forca Rossa, e da lì si può vedere il lungofiume. Quando la luce del sole luccica sui fiumi, fa dorare la superficie dell’acqua quando passano oltre il castello.

Dalla Torre di Guardia si può dominare il paesaggio per interi chilometri, ma perfino da lì è visibile solo il guado più vicino.

La corrente del Tumblestone conduce verso la Torre della Ruota. L’edera si arrampica lungo le sue pietre.

Il Portale dell’Acqua forma una grande arcata, con una pesante grata di ferro, le cui sbarre sono rosse di ruggine, gocciolanti denso fango marrone. Dei gradini scendono nell’acqua.

Le segrete sono senza finestre: non vi è differenza tra il giorno e la notte. Sono le viscere nere di Delta delle Acque, e come tali puzzano. Da dietro la pietra proviene il debole fruscio della corrente del Tumblestone. Per giungervi bisogna attraversare una scala interminabile, che gira tutto attorno alla fortezza.

Il Tempio di Delta delle Acque è un edificio d’arenaria a base ottagonale al centro di quelli che erano stati i giardini di lady Minisa, moglie di lord Hoster, in cui si diffondevano i colori dell’arcobaleno.

Il Parco degli Dei di Delta delle Acque è un giardino pieno di luce e d’aria, con rosse sequoie, ruscelli, ed è pieno di fiori e uccelli. Ci sono anche antichi olmi e piante di menta.

L’albero del cuore è un sottile albero di legno-ferro con un volto scolpito che ha un’espressione più triste che minacciosa. La strada più breve per raggiungere la fortezza principale di Delta delle Acque passa proprio per il Parco degli dei, attraverso l’erba fitta ed i fiori di campo, oltre densi boschi d’olmi e torreggianti sequoie; folte chiome di foglie fruscianti continuano ad avvolgere i rami degli alberi.

Nella zona dei fiumi i corpi dei lord defunti vengono messi su una barca leggera e lasciati andare lungo la corrente del fiume, mentre l’erede deve colpire la barca con una freccia infuocata.

 

 

FAIRMARKET

Si tratta di una cittadina posta sulle rive della Forca Blu. Nei pressi dell’abitato si trova un ponte di legno, che costituisce l’unico punto in cui è possibile passare il fiume. 

 

 

PINKMAIDEN

E’ il feudo di Casa Piper. Non lontano dalla fortezza si trova il villaggio di Mummer, dal quale è possibile guadare la Forca Rossa e raggiungere le terre dell’Occidente.

 

 

RAVENTHREE HALL

E’ il castello di Casa Blackwood.

Si tratta di un antichissima fortezza, sulle cui pietre ancestrali, si è sviluppato un fitto reticolo di muschio. Due grandi torrioni si ergano ai lati del portone principale del castello, mentre torri più piccole difendono ogni angolo delle mura.

Tutte le torri sono specificatamente di forma quadrata. Le torri a tamburo e a mezzaluna avrebbero retto meglio gli assalti dei proiettili, ma Raventree era antecedente a quel particolare tocco di arguzia costruttiva. Nonostante tutto, il castello appare decisamente solido, con mura alte e robuste e con un profondo fossato dalle pareti di pietra e dall’acqua verdastra.

Casa Blackwood domina l’ampia e fertile vallata che mappe e persone chiamano Valle del Bosco Nero. Senza dubbio si tratta di una valle, ma da migliaia di anni il bosco era sparito lasciando spazio a case mulini e fortezze. All’interno del castello risiede l’ultimo lembo di quel bosco, antico quanto le torri quadrate del castello. L’albero cuore le cui livide ramificazioni sono visibili a leghe di distanza (come dite ossute che artigliano il cielo); è un albero antico e colossale, dieci volte più grande di quello presente al giardino di pietra di Castel Granito.

Esso però è totalmente sprovvisto di foglie, al contrario di tutti gli alberi cuore che si trovano all’interno di un qualsiasi Parco degli Dei. La leggenda vuole che l’albero sia stato avvelenato dai Bracken e che da un migliaio di anni non riesca a fare una foglia. Al tramonto del sole però, i suoi rami attirano ogni volta migliaia di corvi che cercano assiepati un rifugio per la notte. Da centinaia e centinaia di anni si ripete inesorabilmente questa scena, ma nessuno ne ha mai scoperto il motivo.

All’interno del castello sorge un cavernoso mastio di legno, nel quale al primo piano, si trova il Solarium di casa Blackwood. La stanza è grande e ariosa , con grosse travi di quercia nera a sostenere il soffitto e arazzi di lana a decoro delle pareti.

Da migliaia di anni ( tra i cinquecento e i mille anni prima dello sbarco degli Andali), va avanti la faida tra le case Blackwood e Bracken. Non ci sono notizie certe a tale riguardo, in quanto le fonti differiscano a secondo delle parti. Si sa solo che una delle due Case regnava sull’altra, fino a che una ribellione pose fine al rapporto di sudditanza e diede inizio allo spargimento di sangue e rancori.

 

 

DARRY

E’il feudo di Casa Darry, posto nei pressi della Strada del Re.

Un tempo i Darry erano tra le più potenti Casate del Tridente, ma a seguito della ribellione di Robert e alla scelta di sostenere la causa dei Re Targaryen, persero metà delle loro terre e quasi tutto il loro potere militare.

Attualmente la fortezza non è altro che un piccolo castello delle Terre dei Fiumi, ma Re Robert fu ben felice di farsi ospitare in questo luogo, dato che lungo il fiume è possibile trovare abbondante selvaggina. All’interno delle mura della fortezza, si trova il Mastio dell’Aratore, dove per altro risiede il Lord del castello. Per accedervi si passa all’interno di un spoglio ballatoio, dove un tempo erano appesi gli arazzi dei precedenti re Targaryen.

Tali arazzi dopo la vittoria di Robert sono stati rimossi, ma in segreto sono ancora conservati sottochiave, all’interno delle cantine del castello.

Nella corte interna si trova anche il tempio dedicato ai Sette Dei. Si tratta di un edificio ettagonale, metà in legno e metà in muratura, con portali di legno scolpito e tetto coperto da tegole.

 

 

WAYFAIFER'S REST

 

È un castello della casa Vance.

 

 

STONE HEDGE

È il castello dei Bracken.

 

 

SALA DELLE GHIANDE

È il feudo degli Smallwood.

Per giungervi si supera un ruscello.

 

 

ATRANTA

È il castello della casa Vance.

 

 

CUORE ALTO

È una collina così alta che dalla cima ci si può sentire come se si potesse vedere mezzo mondo. Attorno alla sua cima vi è un anello d’enormi ceppi pallidi, tutto ciò che rimane di un cerchio d’alberi-sentinella. Ce ne sono trentuno, alcuni così larghi da poter essere usati come letto.

Si dice che Cuore Alto sia stato consacrato ai Figli della Foresta, e alcune delle loro magie ancora persistono qui.. Si afferma che nessun pericolo possano correre coloro che dormono qui, perché la collina è così alta e le terre attorno così piatte che nessun nemico si può avvicinare non visto.

Si dice che Cuore Alto sia infestato dai fantasmi dei Figli della Foresta che erano morti qui quando il re Andalo, chiamato Erreg “L’uccisore di parenti”, aveva abbattuto il loro boschetto.

Ad un’ora di cavallo, verso nord, c’è un villaggio. Tutto attorno vi sono boschi, campi e ruscelli.

 

 

VILLAGGIO DI LORD GOODBROOK

Si trova ad un’ora di cavallo da Cuore Alto.

Ai tempi della Guerra di Robert, lord Goodbrook restò leale al re, quindi lord Hoster Tully piombò sul villaggio e lo mise a ferro e fuoco.

 

 

LOCANDA DELL'INCROCIO

Grande locanda di pietra costruita su tre piani, con torrette e camini di pietra bianca. L’ala sud è edificata su delle palafitte, sotto cui, un tempo, passava il fiume Tridente. A nord c’è una stalla e una torre campanaria.

La locanda si trova sulla Strada del Re, e fu edificata proprio quando re Jaehaerys I Targaryen fece costruire la Strada del Re.

Inizialmente si chiamava Locanda Due Corone, in onore di Jaehaerys e la sua regina, che, si dice, vi soggiornassero durante i loro viaggi.

Successivamente venne aggiunta alla locanda una torre campanaria e si mutò il nome in Locanda della Campana.

La locanda cambiò nuovamente nome, quando fu appesa un insegna a forma di drago nero a tre teste. La locanda divenne famosa come il Drago Sferragliante, poiché l’insegna di ferro cigolava ogni volta che c’era vento.

Durante la Ribellione dei Blackfyre l’insegna fu distrutta dal lord del luogo, fedele alla casa regnante, poiché il drago nero a tre teste era lo stemma dei Blackfyre.

La locanda, posta sulla sponda del Tridente, fu d’allora conosciuto semplicemente come la Locanda del Fiume. Inseguito, però, il letto del fiume si spostò, e la locanda prese il nome di Locanda dell’Incrocio, con cui è conosciuta ancora adesso.

 

 

ISOLA SILENZIOSA

Al principio della Baia dei Granchi, dove la foce del Tridente entra nel mare, c’è un isola, sulla cui cima sorge un monastero. L’isola diviene tale solo con l’alta marea, durante la bassa marea è invece circondata da terra fangosa, sabbie mobile e pozze.

Gli abitanti di quel monastero sono penitenti, che vogliono redimersi attraverso la contemplazione, la preghiera e il silenzio. Solo al confratello anziano è conceso di parlare, mentre i suoi procuratori possono parlare solo un giorno a settimana.

Per raggiungere il monastero, in cima a una ripida collina, si usano delle scale in legno che passano per edifici, campi d’orzo e pascolo, piantagioni di mele e vigne.

Il monastero è composto da diversi edifici: un mulino a vento, un dormitorio, un refettorio e un tempio in legno con campanile.

Il confratello più anziano vive in un’accogliente grotta con porta, chiamata il Buco dell’Eremita, in ricordo del primo sant’uomo che vi visse.

 

 

MAIDENPOOL

Maidenpool è la città portuale più importante della Terra dei Fiumi, situata sulla costa che da nella Baia dei Granchi. Il nome della città (lo stagno della fanciulla) si sostiene debba la sua origine alla leggenda di Florian e Joquil. Infatti, la città sarebbe il luogo del primo incontro del giullare con la fanciulla, che nuotava, insieme alle sue cinque sorelle, in uno stagno. L’incontro è raccontato nella canzone “Cinque fanciulle in uno stagno”.

La città è dominio della casa Mooton. Il loro castello è adagiato in cima a una collina che sovrasta tutta la città, contenuta da una cinta di mura rossastre. L’attuale signore di Maidenpool è lord William Mooton.

A Maidenpool vi è una locanda chiama l’Oca Puzzolente, che è, in realtà, uno scantinato senza insegne od oche, dove viene servito da bere in un ambiente sporco e maleodorante.

 

 

HARRENHAL

È la vasta fortezza che re Harren il Nero ha eretto sulle sponde dell’Occhio degli dei tre secoli prima, quando i Sette Regni erano ancora sette regni distinti e le terre dei fiumi erano dominate dagli “Uomini di ferro” venuti dalle isole. Harren aveva voluto il castello più grande e le torri più alte di tutta la terra dell’Occidente. Quarant’anni ci sono voluti per costruirlo, ombra sempre più immane che si proietta sulle acque del lago mentre gli eserciti di Harren razziavano pietre, legname, oro e operai da tutti i territori circostanti.

A migliaia sono morti i suoi prigionieri, costretti al lavoro forzato, incatenati alle slitte da trasporto, spezzati dalle fatiche per la costruzione delle cinque colossali torri. Sono caduti assiderati durante l’inverno e distrutti dal caldo d’estate. Alberi-diga vecchi di tremila anni sono stati abbattuti per ricavarne travi e travicelli. Delta delle Acque e le Isole di Ferro sono stati ridotti alla miseria.

E quando finalmente Harrenhal è stata completata, nel medesimo giorno in cui Harren ne fece la propria dimora, Aegon il Conquistatore sbarcò ad Approdo del Re, e re Harren imparò che mura spesse e alte torri servono a poco contro i draghi, perché i draghi volano.

Harren e tutta la sua discendenza perirono nella tempesta di fuoco che si scatenò sulla mostruosa fortezza, e da quel giorno in avanti qualsiasi nobile Casa che abbia tenuto Harrenhal è stata colpita da un’avversa fortuna. Per quanto possente, Harrenhal è un luogo oscuro e maledetto.

Il malvagio Re Harren il Nero si era asserragliato entro le mura della sua fortezza, così Aegon aveva scatenato i suoi draghi e tramutato il maniero in un enorme rogo; si dice che gli spiriti infuocati continuino ad infestare le torri annerite: uomini andrebbero a dormire nei loro letti e la mattina vengono trovati morti, bruciati come tizzoni.

Si dice che sia maledetto: prima o poi, tutti i suoi proprietari cadono. Fu fatto costruire da re Harren il Nero, che lo voleva rendere una fortezza inespugnabile; era ancora in costruzione quando i draghi dei Targaryen riuscirono a prenderlo. Si dice che lo spettro di Harren il Nero vi si aggiri ancora. Si dice, anche, che re Harren il Nero abbia mescolato il sangue umano insieme alla calce.

Si assicura che Harrenhal sia uno dei frutti più ambiti dell’intero reame, le terre che lo circondano sono estese, ricche e fertili, la grande fortezza al centro di esse una delle più imponenti della terra dell’Occidente, tanto da far sembrare piccolo Delta delle Acque.

È un forte castello, e fortemente difeso, che si trova sulle sponde dell’Occhio degli Dei. È una fortezza grottescamente immane, talmente vasta che ci vuole un esercito per tenerla.

Le sue mura sono nere.

Harrenhal è ingannevole, vista da lontano, perché è immensa. Le sue immani mura perimetrali si alzano sulle sponde del lago, incombenti e inaccessibili come montagne. Sulle merlature, gli scorpioni di ferro e di legno appaiono piccoli come gli animali dai quali prendono il nome.

Harrenhal è immenso, e in uno stato di grande decadenza. Lady Whent ha tenuto il castello come alfiere dei Tully, ma ha occupato solamente il terzo inferiore delle cinque torri e ha lasciato che tutto il resto andasse progressivamente in rovina.

Harrenhal copre il triplo del terreno su cui sorge Grande Inverno, ed i suoi edifici sono talmente più grandi da rendere impossibile qualsiasi confronto. Le sue stalle possono ospitare fino a mille cavalli, il suo parco degli dei copre trenta acri, le cucine sono vaste quanto la sala grande di Grande Inverno; la sala grande di Harrenhal, pomposamente chiamata sala dei Cento focolari (che in realtà sono poco più di una trentina), è talmente cavernosa che ci si potrebbe fare un banchetto con tutto un esercito. Mura, porte, sale, scale, tutto quanto è costruito su una dimensione oltre l’umano, qualcosa che può far venire in mente le storie sui giganti.

Le sue mura sono così spesse che passarvi attraverso è come passare attraverso un tunnel di pietra.

Un volo di larghi gradini di pietra porta all’entrata di una delle colossali torri rotonde di Harrenhal.

Una vasta sala piena di spifferi, anche più larga della sala del trono ad Approdo del Re.

Grandi caminetti sono allineati lungo le pareti, uno ogni dieci piedi circa, più di quelli che si può essere in grado di contare, ma nessun fuoco viene acceso. Al centro di quell’immenso vuoto, ad un tavolo a cavalletti circondato da un pavimento di ardesia.

Attualmente è il castello della casa Whent.

Ha più di mille porte.

È il luogo dove Jaime ricevette il suo mantello bianco, al grande torneo di lord Whent.

C’è una sala chiamata Sala dei Cento Focolari per la  sua enorme vastità.

Il cortile è fatto di granito.

L’Armeria è un basso edificio lungo e stretto come un tunnel, con venti forge costruite a ridosso di un muro e lunghe vasche piene d’acqua per temprare l’acciaio.

C’è una scala a chiocciola che porta nelle segrete; i gradini di pietra sfociano in un’umida cripta di pietra, uno spazio allungato, tetro e privo di finestre con spesse sbarre di ferro.

Perfino a notte fonda le cucine sono in attività. Si trovano in un edificio rotondo di pietra, col tetto a cupola, una specie di mondo a parte.

Le sue mura sono ornate da cinque torri immani. Delle cinque, la più diroccata è la Torre degli Spettri. Oscura e solitaria, si erge dietro le rovine di un tempio crollato dove da quasi trecento anni vanno a pregare solo i ratti. Erbacce si sono aperte la strada tra le crepe nelle pietre.

Dietro la Torre degli Spettri c’è la Fossa degli Orsi. La Fossa è lunga dieci iarde e profonda cinque, con mura di pietra, pavimento di sabbia, e circondata da sei colonne di granito.

Sotto la Torre della Vedova vi è una cella grande, che basta per contenere molti uomini.

Tale torre è collegata da un ponte di pietra alla Torre del Rogo del Re. Quest’ultima è la più alta e la più possente di tutte, per quanto le sue pietre distorte dal calore e afflosciate su loro stesse la facciano apparire simile a una gigantesca candela nera mezza consumata.

La Torre dei Lamenti è un edificio secondario. C’è una finestra ad arco. Il piano terreno è occupato da ripostigli e magazzini di granaglie, il primo e il secondo piano ospitano parte della guarnigione, ma tutti gli spazi superiori non vengono occupati da oltre ottant’anni.

L’ultimo piano è infestato dagli enormi pipistrelli neri che rappresentano l’emblema della casa Whent, mentre i sotterranei brulicano di ratti, e dappertutto ci sono fantasmi, dicono alcuni, gli spettri di Harren il Nero e dei suoi figli, morti inceneriti dalle fiamme all’interno della Torre del Rogo del Re, che da questo episodio ha preso il nome. La Torre dei Lamenti si lamenta solo quando soffia il vento del Nord, ma si tratta solo di suoni prodotti dall’aria che sibila attraverso le crepe delle pietre provocate dall’antico fuoco.

Inoltre, c’è la Torre del Terrore.

Il posto di guardia all’ingresso di Harrenhal, grosso quanto tutta la Prima Fortezza di Grande Inverno, è costellato di cicatrici, le sue pietre piene di crepe e sbiadite dal tempo e dagli elementi.

Dal di fuori, solamente le cime delle cinque gigantesche torri della struttura sono visibili oltre le mura. La più bassa tra esse è alta quasi il doppio della torre più alta di Grande Inverno. Paiono le dita deformi e scheletriche di un vecchio malvagio che cercano di afferrare le nubi in fuga nel cielo.

La sala dei bagni è fatta di pietra e di tronchi. È una stanza pallida, vaporosa, dal soffitto basso e riempita con grandi vasche di pietra. Le vasche sono abbastanza larghe per sei o sette persone, secondo la moda delle Città Libere.

 

 

OCCHIO DEGLI DEI

A mano a mano che dalla strada del re ci si avvicina al Tridente, costeggiando l’Occhio degli Dei, le terre coltivate cedono il posto alle foreste, villaggi e fortini sono più piccoli e più distanziati, le colline sono più alte e le valli più profonde.

Sul versante nord del lago, c’è Harrentown.

Il lago sembra immenso, tanto che non se ne vede la sponda opposta. Sulla sinistra, una malridotta locanda costruita su robuste palafitte di legno. A destra, un lungo molo si protende sulle acque. Ci sono altri pontili più lontano a est, simili a dita di legno che si diramano dalla città.

Tetti di paglia si ammucchiano in prossimità della sponda del lago e del piccolo fiume che vi si riversava. Un molo di legno si allunga nell’acqua a lato di un lungo edificio basso dal tetto di tegole.

Un magazzino si trova sulla riva dell’occhio degli dei.

Qui, tra gli alberi-diga, ebbe luogo l’incontro tra i capi e gli eroi dei Primi Uomini ed i Veggenti Verdi e i danzatori dei boschi. Qui sottoscrissero il Patto: ai Primi Uomini vennero date le coste, gli altipiani e le praterie, le montagne e le paludi, ma le foreste sarebbero rimaste dominio dei Figli della Foresta. Dopo, fu creato il sacro ordine degli Uomini Verdi per vegliare sull’Isola dei Volti, che si trova al centro del lago.

 

 

HARROWTOWN

Si trova nella zona dei fiumi.

La città è abbandonata e desolata. Le acque in piena hanno distrutto le case. Tutto ciò che rimane della città di lord Harroway è il piano superiore di una locanda, la pianta a sette lati di una setta, due terzi di una torre rotonda, qualche tetto ed una foresta di caminetti.

 

 

ISOLA DEI VOLTI

Si trova al centro dell’Occhio degli Dei, il lago sulle cui sponde sorge la fortezza di Harrenhal.

Si dice che nell’Isola dei Volti abitino gli uomini verdi che vegliano sugli ultimi alberi diga esistenti al mondo.

 

 

TEMPIO DI PIETRA

Qui lord Eddard Stark ha vinto una famosa battaglia. Gli uomini del Re Folle stavano dando la caccia a Robert, cercando di prenderlo prima che potesse unirsi ad Eddard. Era stato ferito ed era assistito da un gruppo di amici, quando lord Connington, il Primo Cavaliere, prese il paese con una potente forza e cominciò a cercarlo casa per casa. Prima che potessero trovarlo, però, lord Eddard e lord Hoster Tully piombarono sulla città e tempestarono le mura.

Lord Connington li combatté strenuamente. Combatterono per le strade e per i viali, perfino sui tetti, e tutti i septon suonarono le loro campane in modo che il popolino sapesse di chiudere a chiave le porte. Robert uscì dal suo nascondiglio per unirsi ai combattenti quando le campane cominciarono a suonare. Abbatté sei uomini quel giorno, si dice. Uno di essi era Myles Mooton, un famoso cavaliere che era stato scudiero del principe Rhaegar. Connington ferì lord Tully dolorosamente, ed uccise ser Denys Arryn, l’erede della Valle. Ma quando vide che la giornata era persa, si dileguò tanto velocemente quanto i grifoni sul suo scudo. Dopo, questa fu chiamata la Battaglia delle Campane.

Qui sono state combattute anche battaglie più recenti.

Le porte della città sono fatte di nuovo legno grezzo: fuori dalle mura una pila di assi resta a dire ciò che è avvenuto alle precedenti.

Sulla collina c’è una cappella, e sotto ad essa un forte maniero di pietra grigia che sembrava decisamente troppo piccolo per una città così grande. Ogni tre case ce n’è una ridotta ad un’ossatura nera.

Nella piazza del mercato nel cuore della città c’è una fontana della forma di una trota saltante, che zampilla acqua in una vasca poco profonda. Pochi passi più avanti ci sono dodici gabbie di ferro appese a dei pali di legno, che vengono usate come prigioni. Le sbarre costruiscono delle piccole stanze, tanto che i prigionieri non riescono a stare seduti né a girarsi.

Sul lato orientale della piazza del mercato c’è la Pesca, una modesta locanda con mura bianche slavate e finestre rotte. Metà del suo tetto è bruciato di recente, ma il buco è stato ricoperto.

Sopra alla porta è appesa un’insegna di legno dipinta come una pesca, con un grande morso. In realtà, si tratta di un bordello. Non c’è mancanza di letti, qui, ma ce n’è uno solo da dividere per quelli che non vogliono andare a donne; si tratta di un grande letto, comunque, che riempie un’intera stanza.

 

 

PADELLE SALATE

Qui il Tridente si getta nella Baia dei Granchi. E' una piccola città portuale alla foce del Tridente, feudo della casa Hawick. Il castello è un piccolo maniero squadrato che domina il porto.

 


Ultimo aggiornamento ( venerdì 15 febbraio 2013 )
 
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